Se c'è una cosa semplice e palese che questi giorni di chiacchiere infinite su Beppe Grillo e sul Movimento 5 Stelle, che piaccia o no in forte ascesa, fanno venire a galla è la paura fottuta che hanno di lui, ma soprattutto dell'affermarsi di un movimento politico del genere, tutti quelli che sono stati in sella sulle poltrone del potere fino ad oggi. Paura fottuta. Lo dimostra Telese quando durante una trasmissione televisiva finge di non capire che differenza ci sia tra il finanziamento pubblico di un partito e l'autotassazione dei suoi rappresentanti eletti. Lo dimostra la parola d'ordine che gira di bocca in bocca a Palazzo Madama in proposito: "pagliaccio".
Ora, al di là di quello che è e sarà il Movimento 5 stelle e i "grillini", bisogna riconoscere al progetto politico che gira attorno alla figura di Beppe Grillo almeno qualche merito. E quello più eclatante, e che dovrebbe renderlo "simpatico" anche a chi non lo voterebbe mai, è proprio questo brivido terribile che provoca nelle schiene dei deputati che siedono in Parlamento. E quale italiano, strangolato dalle tasse o senza lavoro, vedendoli agitare sulle sedie rossi in viso mentre cercano argomentazioni che non hanno, non prova, almeno per un attimo, un moto di intima soddisfazione?
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