lunedì 1 agosto 2011

Source Code - un film di Duncan Jones


L'ultimo film del visionario regista di "Moon", un thriller fantascientifico e psicologico che tiene col fiato sospeso fino all'ultimo frame. 


Quali sono i limiti della mente? 
...
Domanda retorica, visto che la risposta più intuitiva a questa domanda è "non ci sono". Con questo presupposto Duncan Jones ha potuto giocare sul possibile e l'impossibile, insinuando dubbi sulla stabilità del tessuto temporale, oltre che sulle capacità della mente umana. 

Il capitano Colter Stevens, pilota di elicotteri e veterano della guerra in Afghanistan, si risveglia su un treno di pendolari senza avere la minima idea di dove si trovi. Di fronte a lui Christina, una ragazza che lo conosce ma che lui non riconosce affatto. In tasca e nello specchio l'identità di un giovane insegnante di nome Sean Fentress. Dopo otto minuti un'esplosione, che squarcia il convoglio. A questo punto Colter si ritrova in una sorta di capsula, dalla quale comunica con un ufficiale tramite un monitor. Da lì dovrà tornare sul treno, nel passato, fino a identificare l'attentatore e prevenire un successivo attacco.

A livello formale il film è davvero ben fatto, che si concentra soprattutto sulle implicazioni psicologiche piuttosto che sulla ricerca del responsabile dell'esplosione: si tratta di un aspetto puramente strumentale alla necessità di raccontare la complessità del reale.

Stavolta, al contrario di "Moon", c'è una seconda possibilità di vita e riscatto per il soldato al quale, a sua insaputa, è stata data la possibilità di conoscere il passato e riceverne informazioni importanti per poter cambiare il futuro. Una possibilità che avrà imprevedibili conseguenze.

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