martedì 28 giugno 2011

Ma che dobbiamo fare per lavorare?

Signori miei,

qua la questione è semplice. Voi non volete farci lavorare. Altrimenti non si capisce perché ci siano tutte queste difficoltà per accedere a qualsiasi lavoro, anche a quelli meno allettanti. Anche a fare la colf o la donna delle pulizie.

Un esempio per tutti: l'Haccp. Non che non sia utile, anzi, necessaria, una certificazione di igiene e professionalità per chi lavora nella ristorazione o simili. Ma è ridicolo che tocchi pagare per seguire il corso che, udite udite, viene fatto da Associazioni e privati, non dalla Asl, com'era per il vecchio libretto sanitario. Ci vogliono circa 100 euro, che i corsi on line meno costosi (circa la metà), almeno nel Lazio e in Campania, non sono riconosciuti. Mi dite una persona che è rimasta senza lavoro e che ne cerca un'altro, anche diverso dal suo, tipo una studentessa o un operaia che decide di andare a fare la cameriera ai piani, dove li trova 100 euro? Allora fate pagare 150 a chi i soldi ce l'ha, e nulla a chi non ce l'ha. O no? Non dovrebbe servire a questo il famigerato "pubblico"?

Altra questione: l'età. Non va mai bene. Se sei troppo giovane ti prendono a fare la commessa o l'operaio - ma sottopagato perché non hai esperienza. Dai 30 anni in su la mobilità del lavoro è praticamente nulla, tranne per i call center di telemarketing e recupero crediti che sono i lavori per i "disperati" e che dunque vengono svolti da disoccupati provenienti da qualsiasi settore. Devi avere 3 anni di esperienza anche per fare la commessa o l'operaio generico dunque se vieni licenziato, e il tuo settore in crisi, le speranze di trovare lavoro sono pressoché nulle. Rimane la fascia dei 25-30enni, tenuti all'amo come trote, quando va bene precari e sfruttati, e che si lasciano sfruttare nella speranza di imparare un mestiere e di migliorare la propria condizione per il futuro. Speranza vana, visto che lasceranno presumibilmente il posto alla prossima generazione di sfruttati e precari.

Certo che se non ci lasciate lavorare qualcosa di buono questo Stato ne caverà ugualmente: non dovrà preoccuparsi di pagarci alcuna pensione.

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