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DA LEGGERE
#UNIONICIVILI E IL MONDO ETICO E SOCIALE
L’ambito giuridico delle Unioni Civili è in corso di modifica sensibile anche nel nostro Paese. Non è affare di poco conto, o che riguard...
venerdì 30 luglio 2010
giovedì 29 luglio 2010
IOR: altro che "Svizzera"
Lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) altro non è che una Banca privata. Il presidente attuale, Ettore Gotti Tedeschi, è un professionista laico ma il consiglio di amministrazione è formato da cinque cardinali che rispondono direttamente al Papa.
Dal lontano 1942, anno della sua creazione* da parte di Pio XII - il famoso Papa Pacelli che fu papa durante il fascismo, il nazismo e l'olocausto - lo IOR ne ha passate parecchie.
Lo scandalo più grosso nel quale è stato coinvolto è stato quello, notissimo, del Banco Ambrosiano di cui lo IOR fu il maggior azionista tra il 1946 e il 1971. L'allora presidente Paul Marcinkus e i vertici dello IOR furono accusati di bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano e riciclaggio a favore della mafia in connessione con la P2. Non furono mai potuti essere catturati e processati dalla magistratura italiana.
Solo ed esclusivamente nel 1993 lo IOR concesse una rogatoria allo Stato Italiano, durante le inchieste del pool di Mani pulite. La rogatoria era stata richiesta per verificare il transito nelle casse dell'Istituto, in certificati del Tesoro, di una maxi tangente usata per finanziare illegalmente i partiti (si tratta dello "Scandalo Enimont"). Sembra, però, che lo IOR abbia trasmesso in quell'occasione delle informazioni false su conti e movimenti di denaro degli imputati alla magistratura italiana.
Inoltre molto più recentemente, nel 2006, lo IOR è stato coinvolto nell'inchiesta nota col nome di "Calciopoli". Probabilmente infatti i fondi della Gea World di Alessandro Moggi e le tangenti incassate per le intermediazioni calcistiche da parte di Luciano Moggi siano stati versati proprio nell'Istituto per le Opere di Religione.
Ancora pare che Balducci, l'imprenditore coinvolto nell'inchiesta sui Grandi eventi e gli appalti del G8, abbia un conto corrente allo IOR al fine di riciclare il denaro delle sue attività illecite. Ne avrebbe parlato proprio lui durante un'altra indagine e oggi la procura si starebbe preparando a richiedere una rogatoria per verificarlo.
Di questi scandali, nel bene e nel male, grazie ai Patti Lateranensi, non ne sapremo molto di più - almeno a breve - poichè gli enti centrali della Chiesa Cattolica godono di un'impunità pressocchè completa nei confronti dello Stato Italiano. Inoltre, poichè lo Stato del Vaticano è uno Stato estero, per qualsiasi tipo di verifica c'è bisogno che il ministero degli esteri richieda una rogatoria e attenda che il Vaticano la accetti.
La procura di Roma sta ancora indagando sui rapporti sospetti tra IOR e alcune banche italiane (una decina). Tra queste Unicredit e Intesa San Paolo, quelli che possono essere considerati i due principali istituti di credito italiani e che già sono nel mirino della procura di Milano per presunta evasione fiscale.
Ogni giorno ci sarebbero scambi di operazioni per centinaia di milioni tra queste banche e l'Istituto vaticano senza identificazione dei soggetti coinvolti nelle transazioni e senza registrazione dei dati nell'archivio informatico. A partire dal 2003 lo IOR avrebbe usato, tra le altre cose, un conto corrente della Banca di Roma (ora Unicredit) in modo cumulativo. Su questo conto sarebbero transitati circa 60 milioni di euro l'anno. Il sospetto è che attraverso i conti istituzionali intestati allo IOR transiti in realtà denaro per singoli individui al fine di riciclaggio. E il sospetto è stato rafforzato dalla verifica di alcuni nomi dei beneficiari delle somme transitate. Nomi falsi.
Il fine dichiarato dello IOR è quello di custodire e far fruttare i beni destinati a opere di carità, senza alcun fine di lucro. I conti correnti sono riservati ai dipendenti vaticani, gli ecclesiastici e una ristretta cerchia di enti privati che, in questa banca, possono intascare interessi netti medi tra il 4 e il 12%. Inoltre il bilancio e i movimenti sono strettamente riservati (non esistono nemmeno ricevute o assegni), i conti posso essere aperti anche in valuta straniera e i clienti sono identificati solo attraverso dei numeri codificati. Niente nomi e cognomi, dunque.
Infine lo IOR non ha aderito ai patti internazionali antiricicliaggio nè ha recepito le normative UE sulla prevenzione del riciclaggio di denaro - anche se ha promesso che lo farà entro la fine del 2010 - il che gli consente di mantenere un consistente alone di riservatezza e segreto su tutti i conti correnti e i movimenti di denaro che gli fanno capo.
Altro che Svizzera.
*in realtà l'istituto già esisteva. Lo creò nel 1887 papa Leone XIII come "Commissione delle Opere Pie" ma non era un vero e proprio istituto di credito come invece è lo IOR.
lunedì 26 luglio 2010
Fiat in Serbia: dov'è la novità?
La storia inizia nel lontano 2008. Anzi, molto prima, negli anni '50, quando la Fiat concesse alla Zastava (l'azienda statale slovena per la produzione di automobili) la licenza per produrre i propri modelli. La fabbrica di Kragujevac, quella preposta alla produzione di auto Fiat, arrivò a quota 220mila auto l'anno e, nonostante i danni subiti a causa della guerra del Kosovo, ha continuato a produrre fino a oggi. Producono anche la Punto, con il nome Zastava 10, assemblandola con componenti che arrivano dall'Italia e con una catena di montaggio che è stata spedita direttamente da Termini Imerese nel 2005. (...)
domenica 25 luglio 2010
ROAMING - dal 1 agosto
Oggi, mentre studiavo la faccenda della Fiat in Serbia, mi sono accorta che spesso è importante conoscere l'antefatto, riuscire a collegare le notizie e solo così si riesce a capirle, a comprenderne i retroscena, per quanto possibile.
Da domenica prossima, 1 agosto 2010, ogni domenica cercherò di fare il quadro della settimana, di mettere insieme le notizie che separate ci dicono poco ma collegate sono in grado di spiegarci la realtà.
In "roaming" perché utilizzerò link a blog, singoli articoli, agenzie stampa o siti d'informazione per cercare di arrivare "dappertutto".
Vi attendo qui.
Da domenica prossima, 1 agosto 2010, ogni domenica cercherò di fare il quadro della settimana, di mettere insieme le notizie che separate ci dicono poco ma collegate sono in grado di spiegarci la realtà.
In "roaming" perché utilizzerò link a blog, singoli articoli, agenzie stampa o siti d'informazione per cercare di arrivare "dappertutto".
Vi attendo qui.
giovedì 22 luglio 2010
NO all'acqua privata? Parte la contro-manifestazione...
da La Voce del Ribelle quotidiano:
Nel momento in cui a piazza Navona durante la manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua si posava l'ultima scatola rappresentativa delle scatole di firme - ben 1.400.000 - presentate alla Corte di Cassazione per un referendum in proposito, Cazzola, Della Vedova, Gozi, Iannamorelli e Falasca presentavano il loro comitato anti-referendum dal titolo quanto meno "fanciullesco": "AcquaLiberAtutti". Due parlamentari del Pdl e due del PD, tanto per non farci mancare nulla. (...)
Nel momento in cui a piazza Navona durante la manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua si posava l'ultima scatola rappresentativa delle scatole di firme - ben 1.400.000 - presentate alla Corte di Cassazione per un referendum in proposito, Cazzola, Della Vedova, Gozi, Iannamorelli e Falasca presentavano il loro comitato anti-referendum dal titolo quanto meno "fanciullesco": "AcquaLiberAtutti". Due parlamentari del Pdl e due del PD, tanto per non farci mancare nulla. (...)
lunedì 19 luglio 2010
giovedì 15 luglio 2010
giovedì 8 luglio 2010
mercoledì 7 luglio 2010
Le (tante altre) poltrone che contano
Finmeccanica, nonostante il 32% delle azioni sia del Ministero dell'Economia e delle Finanze, è fondamentalmente una Società per Azioni, un gruppo privato che si occupa di massimizzare il profitto. Tanto è vero che Tremonti lamenta nei suoi confronti una mancanza di trasmissione di informazioni - soprattutto patrimoniali - sull'acquisizione nel 2008 della Drs Technologies, una società americana specializzata nel settore dei servizi e dei prodotti elettronici per la difesa. Insomma il Ministero è il maggior azionista ma chi decide è il Consiglio di Amministrazione. (...)
martedì 6 luglio 2010
Economia? Non per la difesa
Ore 13, 24 giugno 2010. A Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri approva un decreto-legge per la proroga, per il secondo semestre 2010, degli interventi della "cooperazione allo sviluppo e il sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia attualmente in atto"*.
Al momento ci sono 29 operazioni internazionali in corso, tra Afghanistan (ben 3 operazioni diverse), Albania, Bosnia Erzegovina (anche qui si tratta di 3 operazioni), Cipro, Congo (2 missioni), Egitto, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Haiti, Hebron, India e Pakistan, Iraq, Israele, Kosovo (2 missioni), Libano, Macedonia, Malta, Marocco, Oceano Indiano, Palestina, Siria e Sudan**. (...)
Cardinal Sepe. Altro che "paura"
"Non abbiate paura". Così l'arcivescovo di Napoli ha citato Wojtyla, ricordando che ci sono ancora "così tanti martiri, umiliati e disprezzati, che seguono il Vangelo di Cristo".
Ma qui, più che paura, c'è vergogna. L'inchiesta su G8 e Grandi Eventi sta aprendo degli scenari del tutto nuovi e inaspettati. Come appunto quello che sta coinvolgendo il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli - che, non dimentichiamolo, gode di passaporto diplomatico vaticano ed è dunque inattaccabile senza una rogatoria - e l'ex ministro Lunardi. In particolare l'accusa di corruzione riguarderebbe la ristrutturazione e la vendita di alcuni immobili intestati a Propaganda Fide* - di cui il cardinal Sepe è stato alla guida dal 2001 al 2006 - nel 2005, in cambio dei quali il cardinale avrebbe ricevuto dei favori o, più probabilmente, un compenso in denaro. (...)
venerdì 2 luglio 2010
Gelmini offre cinque. Chi di meno?
Sarà il caldo, sarà la maternità, ma la Gelmini ha cominciato a contraddire se stessa. L'anno scorso aveva scelto la linea dura.
A marzo tutti i maggiori quotidiani italiani titolavano "Con un 5 niente maturità". La Gelmini diventò subito famosa come simbolo del rigore e della severità. La decisione - quella di non ammettere gli studenti con anche una sola insufficienza all'esame di maturità - doveva avviare la scuola italiana a diventare una scuola "della responsabilità e del merito". Le motivazioni risiedevano nella necessità di una maggiore disciplina e rigore nella valutazione degli studenti. Due cose che, secondo il ministro, formerebbero i cittadini del futuro, "consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri".
A un anno di distanza la musica è cambiata. Anzi, Mariastella Gelmini ha proprio invertito rotta. O meglio, si è contraddetta da sola. (...)
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