venerdì 2 aprile 2010

"Eh, la gioventù!"

Mio nonno aveva un solo paio di scarpe. E due vestiti: uno per tutti i giorni e uno "per la domenica". Quando diventavano troppo logori per essere ricuciti, si "voltavano" (venivano scuciti e ricuciti al contrario, con la stoffa interna all'esterno) e duravano un'altro po'. Se avevi dei fratelli più grandi erano i pantaloni di quelli che ti infilavi quando i tuoi cominciavano a starti corti e stretti - e per questo eri costretto a regalarli ai tuoi fratelli minori.

Dopo solo qualche anno già si aveva tutto in casa. La televisone a colori, la lavatrice, il frigorifero. Ma se qualcosa si rompeva prima di buttarla si chiamava il tecnico, che si presentava con una borsa piena di pezzi di ricambio dalla quale quasi sempre trovava quello buono per aggiustarlo. Era così che una lavatrice poteva durare vent'anni prima di finire in discarica.

Oggi mio nonno si stupirebbe del numero di scarpe che una ragazza può accumulare in media nel suo armadio: una per ogni tonalità di ogni colore, moltiplicata per ogni stagione, tipo di tacco, occasione e sport - che a buon conto non praticherà mai. Litigherà con sua sorella nel caso in cui provi a mettersi un suo vestito e sarà pronta a fare "a botte" per aggiudicarsi l'acquisto dell'ennesimo maglioncino nero - magari perché è a prezzo stracciato, in saldo.
Una lavatrice, che ormai comincia a essere considerata vetusta dopo solo sei mesi, dura pochi anni. Non solo nessuno chiama più l'assistenza per aggiustarla, ma i vecchi tecnici non la sanno proprio più aggiustare. Al posto del normale oblò c'è una specie di televisore, al posto dell'interruttore un touch screen, al posto dei programmi di lavaggio la lavatrice del 2000 è dotata di un "sesto senso" che gli permette di avvisarti se stai sbagliando a spingere qualche bottone. Quando si rompe se ne compra una nuova, ultimo modello, e quella vecchia se vengono a prendersela quelli del negozio bene, altrimenti siamo troppo pigri per portarla in discarica e troppo poco furbi per riuscire a capire da soli che lasciarla per strada il giorno prima equivale a trovarsela tra i piedi durante un picnic in mezzo al prato il giorno dopo.

Ma, pensandoci bene, forse mio nonno non si accorgerebbe affatto del numero enorme di vestiti e scarpe che una ragazza d'oggi è capace di accumulare. Penserebbe che si tratta semplicemente di una giovane, come tutti i giovani un po' fuori luogo, un po' incosciente, un po' irresponsabile, un po' capricciosa. Penserebbe, con la semplicità di chi ha fatto la guerra ma crede che l'unico tipo di Borsa che esiste serva a metterci dentro la spesa: "Eh, la gioventù!".

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