domenica 17 luglio 2011

I segreti della casta di Montecitorio


Premetto che sto seguendo il blog che, anche se privo di analisi, mette insieme una serie di notizie sui privilegi dei parlamentari e una serie di deduzioni interessanti che può fare solo chi a Montecitorio c'è vissuto, che è difficile trovare tutte insieme.
Ma il fenomeno in sè, l'apertura della pagina facebook, l'immediata valanga di iscrizioni e la successiva apertura del blog, è esemplare. E merita una riflessione.


Punto primo: tutto questo significa che la gente non sa quali siano i privilegi dei politici. Non dico solo quelli "illegali" legati a una loro interpretazione estensiva o a una vera e propria applicazione a ambiti e situazioni che ne sarebbero esclusi. Parlo anche di quelli che spettano loro per legge. Una legge troppo spesso al servizio della casta politica ma pur sempre una legge, e dunque di pubblico dominio. 
Più probabilmente non se ne ricorda. Quanti articoli e quanti servizi sono stati fatti sulle spese delle Camere per bar, pranzi, barbieri, voli di Stato più o meno giustificati eccetera eccetera? A migliaia. Ma ogni volta l'italiano legge, quando legge, e si indigna lì per lì per poi tornare come nulla fosse davanti alla tv, a guardare la partita di Champions o a fare shopping nell'ultimo centro commerciale, o convinto che "tanto non si può fare niente" oppure in ogni caso consolato dal proprio misero menage quotidiano. 
Male, malissimo. Si tratta di un atteggiamento che va a favore dello status quo, che tranquillizza le caste politiche ed economiche sicure che qualsiasi notizia trapeli sulle proprie malefatte, più o meno coperte dall'uso truffaldino della legge, sarà dimenticata il giorno dopo dall'elettorato, sempre pronto a mettere quella crocetta che dà loro la possibilità di spartirsi la torta del potere, di anno in anno, e di continuare ad agire senza conseguenze.


Punto secondo: tutto questo mette in luce l'aspetto opportunistico del comportamento dell'italiano in genere. Senza nulla togliere al valore divulgativo delle denunce dell'anonimo autore del blog e della pagina facebook in oggetto, bisogna anche dire che quello che è trapelato della sua identità da una parte dà maggior valore al suo dire, dall'altra lascia riflettere. 
Chi è e perché ha alzato questo vespaio solo adesso? Pare si tratti di un ex precario che ha lavorato a Montecitorio per 15 anni e che adesso è stato licenziato. Chiaramente l'essere stato a contatto per tanti anni con l'ambiente parlamentare gli ha dato la possibilità di osservare i comportamenti e di tirare le somme su come la casta politica sprechi i nostri soldi. D'altra parte però il fatto che parli adesso, dopo il licenziamento e non prima, fatto che, sia ben chiaro, nulla toglie alla sua dignità di testimone, dà adito a una riflessione. Quanta gente lavora a Montecitorio? E perché non solleva mai questioni sulla gestione dei privilegi dei politici e non solo, visto che si parla anche di altri tipi di professioni ben remunerate, dal parrucchiere all'usciere? 
La risposta potrebbe essere tanto semplice quanto dura da digerire. Chi lavora a contatto con questi privilegiati, e magari riesce a chiedere favori, chi guadagna in media molto più di quanto guadagnerebbe fuori di lì con il proprio lavoro, e riesce a non perderlo, non avrebbe alcun interesse a che la popolazione si ribelli alla casta politica ed economica al potere. Potrebbe in tal caso rischiare di perdere la propria piccola soddisfazione di vivere delle briciole del privilegio, e di suscitare l'invidia di tutti quelli che non hanno invece alcun accesso all'ambiente parlamentare. Per questo tacerebbe, nella speranza di poter un giorno fare la stessa cosa, scattare di grado e guadagnare di più, guadagnare qualche favore da qualche uomo di potere, aiutare un parente a trovare un posto di lavoro. Che sia giusto o meno, nell'intima convinzione che chiunque altro, al proprio posto, farebbe lo stesso. 


E allora, con una cittadinanza così, o distratta o omertosa, che speranze abbiamo di uscire dal pantano?


Si tratta di supposizioni, per carità. Ma sfido chiunque a trovare una deduzione sul caso meglio supportata dalla logica di questa.

4 commenti:

Salvatore Leo ha detto...

Credo che la vera rivoluzione inizierà quando tutti esigeremo la fattura all'idraulico o al dentista rinunciando al 20% di sconto. Al momento, Spidertruman non è credibile. Per diventare un Assange deve pubblicare documenti e certificarne la validità. Così non basta. http://goo.gl/RdJjj

Sara Santolini ha detto...

Ciao Salvatore,

non me la sento di bollare Spidertruman come "non credibile". Non fosse altro perché pubblica foto di carta intestata e documenti. Il resto sono deduzioni sue, è chiaro, ma credo che bisogna anche chi lo legge ci metta un po' di intelligenza nel distinguere cos'è mera notizia da quello che non lo è.

Poi, sulla questione delle fatture, sono senz'altro d'accordo con te. Non fosse altro perché non vedo il motivo per cui alcuni debbano pagare le tasse e altri no, soprattutto visto a quanto ammontano le fatture di medici e idraulici.

Salvatore Leo ha detto...

A quali documentio ti riferisci? Se lui mostra un permesso di ingresso in ZTL non dimostra che esso venga usato in maniera impropria. Non ha pubblicato nessuna carta bollata, se guardi bene. Solo roba tranquillamente riproducibile in Word. Non dico che la Casta sia integerrima, e che non debba ridimensionarsi. Ma questo modo di protestare a colpi dii "Mi piace" è peggio del sistema da abbattere. Forcaiolo, sommario, e che tra l'altro lascia le piazze vuote.

Sara Santolini ha detto...

Certo che guardo bene. Non sono un'osannatrice dell'autore di quel blog, ma non credo proprio sia tutta una montatura.

Al di là di questo il problema reale è che finora non ho conosciuto molti italiani pronti a scendere in piazza, a rischiare qualcosa di proprio per cambiare le cose. Nemmeno uno. Forse in fondo questo Paese si merita quello che ha e il "fenomeno Spider Truman" la dice lunga non solo sul grado di consapevolezza della gente ma anche di informazione. Invece i "mi piace" e i blog ben vengano, se servono a diffondere le notizie: se non ci fossero non potremmo fare questa feconda conversazione, io e te.

Buona giornata