"Non abbiate paura". Così l'arcivescovo di Napoli ha citato Wojtyla, ricordando che ci sono ancora "così tanti martiri, umiliati e disprezzati, che seguono il Vangelo di Cristo".
Ma qui, più che paura, c'è vergogna. L'inchiesta su G8 e Grandi Eventi sta aprendo degli scenari del tutto nuovi e inaspettati. Come appunto quello che sta coinvolgendo il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli - che, non dimentichiamolo, gode di passaporto diplomatico vaticano ed è dunque inattaccabile senza una rogatoria - e l'ex ministro Lunardi. In particolare l'accusa di corruzione riguarderebbe la ristrutturazione e la vendita di alcuni immobili intestati a Propaganda Fide* - di cui il cardinal Sepe è stato alla guida dal 2001 al 2006 - nel 2005, in cambio dei quali il cardinale avrebbe ricevuto dei favori o, più probabilmente, un compenso in denaro. (...)
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