martedì 3 agosto 2010

Privatizzare la natura. E trovare poltrone ai "trombati" della politica

1 commento:

Charlie 10 ha detto...

"Privatizzare" l'Ambiente non è cosa semplice, penso non si farà...
Vero è che la politica ambientale in Italia, di fatto, non esiste.
Credo sia una questione endemica: se pensi che il primo partito che dovrebbe avere a cuore le tematiche ambientali è quello dei Verdi che, a mio parere, non hanno mai avuto un approccio serio alle tematiche principali ambientaliste... vine un filino da piangere (o da ridere). D'altra parte, se consideri la vena ecologista del cittadino italiano medio, non è che si vada meglio...
Quello che c'è (Parchi, aree protette, e così via dicendo) è gestito in maniera clientelare e senza alcuna prospettiva di valorizzazione e/o di tutela. Gli esempi che ci sono geograficamente vicini (come i Lucretili) sono pessimi, e sono solo una goccia nel mare magnum degli sperperi "ambientali".
Non potendo leggere il resto dell'articolo, mi limito ad osservare che la questione nucleare non è antitetica ad una seria politica ambientale: dobbiamo liberarci da alcuni spettri del passato e capire che l'energia è un male indispensabile per la nostra società, ed acquistarla dalla Francia o dalla Svizzera vuol dire non avere alcun controllo su "come" essa venga prodotta...
Per contro la tecnologia attuale e le condizioni orografiche non permette un uso massiccio delle fonti rinnovabili (a parte i fiumi che sono sfruttati fino all'ultima goccia).
Un PianoEnergeticoNazionale serio non può prescindere, a mio parere, da una buona quota di energia prodotta dal nucleare. Resta da capire come introdurre questa tecnologia, magari ispirandosi a Paesi come la Germania, che ha nei Verdi un interlocutore più che affidabile, e che ha le sue brave centrali sparse per il Paese, magari circondate da mucche al pascolo, e contemporaneamente uno spiegamento di generatori eolici senza pari.

Un abbraccio