mercoledì 23 febbraio 2011

Sondaggi, i consensi di carta

da "La Voce del Ribelle":

Formalmente inappuntabili ma sostanzialmente inattendibili, a causa dei criteri utilizzati per calcolare le percentuali. Proprio come avviene in ambito elettorale, dove si fa finta che i partiti si dividano i voti del 100% dei cittadini che ne hanno diritto. Cancellando di fatto il fenomeno dell’astensionismo e delle schede bianche
di Ferdinando Menconi

I consensi registrati dai sondaggi sono solo consensi di carta, anzi di carta straccia: perché così come vengono riportati sono una forviante becera truffa. Questo, però, non è perché non siano condotti seriamente e non fotografino la realtà: il tarocco è altrove.
Prendendo, ad esempio, quello di ieri sera fornito da Mentana, quindi il più serio possibile: allo spettatore, che sta cenando mentre ascolta i dati, può essere sembrato, per il modo in cui gli è stata posta la cosa, che il partito degli astenuti sia diventato il secondo partito d’Italia, sfiorando il 30%, battuto solo dal P2L. Non è così: quello degli schifati è il primo partito.
Il primo partito perché, mente i consensi delle caste di governo e opposizione sono espressi in percentuale sui votanti, quelli dei disgustati dalle caste lo sono sugli aventi diritto al voto. Partiti governativi, di finta opposizione, terzo polo e grillo assommati insieme raggiungono il 100% nei sondaggi. Ma allora da dove sbuca fuori questo 30% di persone che alle urne non andranno? Se i consensi dei partiti sono calcolati sui votanti, allora quello degli astenuti andrebbe calcolato sui non votanti dove avrebbe il 100%. Ci rendiamo conto che sarebbe ridicolo, ma ridicolo tanto quanto calcolare il consenso di un partito solo sui votanti e non sulla popolazione.
Il dato di un’astensione a questi livelli è un dato forte, e per noi consolante, che dovrebbe far preoccupare il palazzo, ma perché far “preoccupare” anche l’elettore, almeno non più del dovuto, se con un piccolo trucchetto si può far credere che il consenso all’astensione sia solo equivalente a quello del principale partito di governo e non troppo superiore a quello del principale partito di “opposizione”? Se i dati fossero tutti forniti in base agli aventi diritto, il 42% che viene attribuito alle coalizioni di malgoverno e opposizione al buon governo,cesserebbe di essere tale e potrebbe scoprirsi inferiore al dato – il 30% su base democratica reale – del partito degli astenuti. Un 42% artificioso che verrebbe addirittura sommerso da una ipotetica coalizione degli astenuti con le schede bianche/nulle e con gli indecisi fino all’ultimo istante. Schede bianche/nulle anch’esse escluse dal numero dei votanti, eppure le schede bianche/nulle vi appartengono a pieno titolo, visto che si tratta di gente disposta a recarsi al seggio e perdere un po’ del suo tempo, almeno tanto quanto tanto quanto chi lo sprecherà votando per dare uno stipendio a una casta che difficilmente saprebbe sbarcare il lunario altrimenti.
La truffa, però, non è solo nei sondaggi. Lo stesso accade con i risultati reali, le cui percentuali sono espresse sempre sui votanti, anche perché i seggi sono attribuiti in percentuale sui votanti, così che Prodi Cavalieripossano dire di avere con sé più del 50% degli italiani, cosa assolutamente falsa: hanno con sé solo il 50% di chi ha ancora voglia di farsi prendere in giro. Sarebbe bello se anche gli astenuti potessero godere di rappresentanza, ma come si potrebbe visto che non hanno espresso preferenza alcuna? Un sistema c’è: l’assegnazione dei seggi sulla base degli aventi diritto. Un parlamento mezzo vuoto aiuterebbe forse la casta dimalgoverno e opposizione al buon governo a capire che rappresenta sempre meno la nazione.
Probabilmente, però, gli “onorevoli” non se ne accorgerebbero neanche, visto che Camera e Senato sono quasi sempre semivuoti, salvo quando si tratti di salvare il culo, “flaccido”, del capo, mentre se si tratta di questioni che realmente incidono sulla vita del cittadino se ne fregano. E forse è meglio così, stante la loro (in)competenza. No, deputati e senatori non se ne accorgeranno mai, almeno finché non sarà troppo tardi. Ma speriamo che quel giorno sarà troppo tardi per loro e non per noi. Non possiamo essere tornati al medioevo, epoca in cui erano gli arabi ad insegnarci la civiltà: anche se sembrerebbe essere già così, visto come loro sanno scendere in piazza contro il satrapo di turno.

Ferdinando Menconi

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