venerdì 29 ottobre 2010

Matching Jack - un film di Nadia Tass


Matching Jack è un film australiano di Nadia Thess, una regista greca che quando non fa cinema fa teatro.

Ecco il trailer:

La vita di Marisa (Jacinda Barrett) e di suo figlio Jack (Tom Russell) scorre tranquilla fino al giorno in cui, al termine di una partita di calcio giocata male, Jack finisce in ospedale. Marisa tenta di rintracciare il marito David (Richard Roxburgh) ma lui, con il telefono spento e senza alcuna preoccupazione, sta progettando di lasciarla per un'altra donna. A Jack viene diagnosticata una leucemia. L'unica possibilità di cura sarebbe l'esistenza di un eventuale altro figlio di David, avuto da una delle sue tante amanti, che potrebbe risultare compatibile come donatore di midollo osseo. Marisa cerca in tutti i diari di David i nomi delle donne con cui ha avuto una relazione e inizia a bussare alle loro porte. Donne ignare che si trovano di fronte una madre disperata. Nel frattempo Jack fa amicizia con Finn (Kodi Smit-McPhee), un giovane ragazzo irlandese ricoverato nel letto accanto al suo, che ha girato il mondo con suo padre Connor (James Nesbitt). (dal sito del festival)


Il film, che è in concorso per la sezione Alice, ossia tra i film per ragazzi, è davvero commovente. Forse troppo per un pubblico di ragazzi che frequentano le scuole primarie - più o meno era quella l'età delle scolaresche presenti alla proiezione di ieri.

La pellicola si sviluppa sostanzialmente su tre diversi rapporti:
quello di Jack con Finn, il suo amico già malato,
quello tra Finn e suo padre,
quello tra David, suo padre, e le donne,
quello tra Marisa e Connor, il padre di Finn.

Jack e Finn sono due bambini che hanno la leucemia. Il primo, più piccolo, si rende conto del male che ha solo attraverso le parole di Finn, più maturo.

David, padre di Jack, è l'unico personaggio che non trova soluzione all'interno del film. Le donne che ha attorno alla fine dimostrano tutte di avere un gran cuore e riuscire a superare il male che lui ha fatto loro. Ma lui scompare dalla scena senza risolvere se stesso.

Marisa e Connor, i due genitori più presenti dei ragazzi, sono lo specchio di come si può affrontare la malattia. Connor, soprattutto, è quello che strappa lacrime alla platea più facilmente, con le sue attenzioni volte a far sorridere un bambino impaurito (perché è questo che sono i ragazzi malati: impauriti).

In ogni caso, che vi piacciano o meno i film commoventi, questo è girato molto bene e anche i bambini sono diretti in modo esemplare. Ma farei davvero un sondaggio per sapere quanti spettatori resistono alle lacrime.

Nessun commento: