lunedì 1 novembre 2010

È un problema di cultura

Noemi, Rubi e le festicciole di Villa Certosa. Non è scandalo. E sapete perché? Perché non c'è reale indignazione. Se ci fosse reale indignazione non sentiremo nessuno parlare di Silvio Berlusconi come di un play boy. Non sentiremo "opinioni" ma dichiarazioni della magistratura sul suo conto, dove c'è reato. Se ci fosse reale indignazione il fatto che Berlusconi abbia usato il suo potere per far rilasciare una minorenne, che doveva essere affidata ai servizi sociali e rieducata, sarebbe scandalo, non gossip. Se è lui a sapere cosa è meglio, la legge che ci sta a fare? 

È un problema di cultura. Chi, tra noi italiani, se avesse un problema con la legge, conoscendo qualcuno che lavora in Questura, non lo inviterebbe a cena per parlarci e cercare di farsi "aiutare"? Chi, in cambio di una spintarella per un posto pubblico, un occhio chiuso per qualche problema col comune o un condono, non è pronto (lui e i suoi familiari) a votare una persona o semplicemente un partito vita natural durante - o almeno fino al prossimo favore? Chi, avendo la possibilità di farlo, non privilegerebbe in ogni caso sua madre, suo padre, sua figlia? Pochi, pochissimi, sempre meno. La "mafia", la mentalità mafiosa, è connaturata in questo modo di vivere. Ma il giochino non poteva durare per sempre, e infatti ora siamo - tutti, non solo chi ha tratto profitto da questo tipo di conoscenze - col culo per terra. Buongiorno, Italia!

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