Adattamento del romanzo di Douglas Kennedy, il film è la storia di un uomo, Paul Exben (Romain Duris), dall'esistenza perfetta: benestante, associato ad uno degli studi d'avvocato più affermati di Parigi, bella casa, bella famiglia, bellissima moglie. Ma qualcosa non quadra, le abitudini vacillano e scopre così che la consorte (Marina Foïs, compagna del regista nella vita) lo tradisce con il vicino di casa, un affascinante fotoreporter dalla vita disordinata e avventurosa. Il mondo gli crolla addosso e la sua vita prende una strada tanto disperata quanto insolita, trascinandolo verso un cambio di indentità capace di rivelargli la sua vera natura e concretizzare i sogni rimasti sepolti nel suo inconscio. (dal sito del festival)
Il trailer:
Una sorta di "fu Mattia Pascal" contemporaneo, con motivazioni e reazioni molto differenti, ma stesse problematiche. Spiazzante nel mostrare il talento sopito, l'inganno e le motivazioni dell'inganno - del protagonista, della moglie, dell'amante.
La sala è rimasta agghiacciata al termine del film, e ha atteso seduta in silenzio i primi 2-3 minuti di titoli di coda. La motivazione, dal mio punto di vista, è che la storia scoperchia il vaso di Pandora delle speranze, delle ansie e dell'insoddisfazione personale sempre più diffusa. Molto interessante.
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